Fatto questo, bisogna fare alcune considerazioni sulle fonti di finanziamento: l’origine, il grado di rischio, il costo, la durata e la composizione. Capire quindi se il finanziamento di cui necessitiamo potrà essere interno con capitale proprio; oppure esterno con capitale di debito.
Il finanziamento interno, o autofinanziamento, può derivare da:
- impiegare gli utili conseguiti. Gli utili non verranno distribuiti ai soci (a chiusura di bilancio) ma investiti nuovamente.
- Impiegare i costi generati non monetari (tfr, accantonamenti, ammortamenti)
Ricorrendo all’autofinanziamento , si è dal punto di vista finanziario maggiormente autonomi poiché utilizzando un capitale proprio, a tempo indeterminato, non si dovranno pagare gli oneri conseguiti dalla richiesta di finanziamento verso terzi. E si avranno effetti positivi sul risultato economico a livello di costo.
Al contrario, il finanziamento esterno è rappresentato dai conferimenti dei soci e del capitale di debito, che verrà ottenuto in prestito da soggetti esterni. Deve essere rimborsato a scadenza e compreso d’interessi. Ricordiamo che nel flusso di cassa, si avranno effetti sulle uscite delle quote di rimborso di capitali.
Nel prossimo articolo Finanziamenti di capitale a debito, vedremo quali sono i tipi di finanziamento ai quali accedere.
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Facciamo una riflessione su un tema importante dove ogni imprenditore, o quasi, deve prima o poi far fronte, ovvero sulle fonti di finanziamento dell’impresa. In questo caso di ristorazione.
Nel valutare il fabbisogno economico e finanziario della nostra impresa, per prima cosa si deve stabilire l’entità degl’investimenti in immobilizzazioni e attivo circolante.