E’ stato un colpo. Tutti erano attratti dalla novità. Di colpo perdemmo quasi tutti i clienti. Andammo anche noi da loro per capire quale fosse il loro segreto. Piatti erano strani ed esotici ma tutto sapeva di glutammato, il locale era mal arredato e il servizio scadente ma i prezzi erano bassi, rasenti al suolo. Quindi ci chiedemmo ma il prezzo più basso vince? E’ possibile che i nostri clienti preferissero pagare così poco a discapito della qualità? Ci chiedemmo con il mio socio di abbassare i prezzi ma bastava fare due conti per capire che non ce l’avremmo mai fatta. Dovevamo decidere o rinunciare e quindi chiudere o rilanciarci. Decidemmo di provarci, con un budget limitato cosa potevamo fare? Provammo ad affidarci a un consulente, sotto la sua guida riuscimmo a rinnovare il locale ritinteggiando le pareti, cambiando la mis en place e aggiungemmo qualche elemento di arredo. In cucina per la prima volta demmo importanza all’impiattamento, il cibo era sia buono che accattivante, avevamo lo stesso vino ma imbottigliato con un’etichetta con il nostro logo. Infine pubblicammo sul giornale di zona un paio di articoli su di noi. Quando alla fine riaprimmo fu una sorpresa, la gente era tornata e in più si aggiunsero dei clienti nuovi. La prima cosa che il consulente ci disse: il prezzo più basso non vince, vince la qualità ma bisogna saperla vendere. E i cinesi sono ancora lì ma non fanno più paura.