La risposta è semplice. Non sappiamo cosa misurare. E se anche intuiamo cosa, non sappiamo come misurare. E allora cosa facciamo? Rinunciamo. Ma in questo modo continuiamo a investire risorse (tempo, soldi) senza sapere se otteniamo un risultato o no, o peggio se otteniamo il contrario.

Invece misurare per migliorare è possibile. Basta seguire alcune semplici regole. Innanzi tutto:

- Decidere l’area di intervento
- Decidere l’obiettivo per il quale si richiede un miglioramento
- Identificare i fattori da misurare che rappresentino l’obiettivo
- Decidere la misura da utilizzare

A questo punto non resta che iniziare:

- Misuare la situazione attuale
- Decidere il livello di miglioramento atteso
- Iniziare l’intervento
- Misurare a tempi stabiliti
- Decidere dopo ogni misura se interromperre o proseguire

Sapendo cosa misurare e come misurare tutto risulta facile. Del resto deve essere facile perché lo sforzo deve essere concentrato nel miglioramento. Per questo è importante all’inizio farsi aiutare.

E poi? Nel tempo bisogna assumere questa come buona pratica e continuare a misurare. Le misure si concentrano su meno valori (in genere solo uno, massimo due). Le rilevazioni sono più distanti nel tempo, ad esempio ogni uno, tre o sei mesi, ma comunque mantenendo una frequenza regolare. Allora, prima che la cosa diventi un problema evidente, si valuta un possibile intervento correttivo o un nuovo investimento, se necessario. Nel tempo poi questa tecnica diventa familare e si diventa autonomi anche nell’applicarla, a misurare per migliorare nuove aree di intervento.